L’Inquinamento del Settore Tessile è Un Problema!

L’Inquinamento del Settore Tessile è Un Problema! - SadMovement

Ormai da troppo tempo lo sviluppo Industriale insieme ai vari metodi di produzione non sostenibili, stanno favorendo l’inquinamento del nostro Pianeta, con gravi ripercussioni sul nostro presente e sulle spalle delle generazioni a venire. 
In questo articolo parleremo di un settore che ci tocca da vicino e nella quale stiamo contribuendo sostenendo una filiera Ecologica e Sostenibile.

Il Settore Tessile



Quanto impatto ha questo Settore nell’inquinamento globale?

Si stima che la produzione tessile sia responsabile di circa il 20% dell'inquinamento globale dell'acqua potabile e che il lavaggio di capi sintetici rilasci ogni anno mezzo milione di tonnellate di microfibre nei mari.
Infatti la possiamo trovare al secondo posto nella classifica mondiale per tasso di inquinamento ambientale.

La scienza inoltre non è ancora in grado di stabilire i danni causati dall’assimilazione, da parte dell’uomo, delle sostanze tossiche utilizzate da decenni nell’industria tessile. Sappiamo che circolano nel nostro sangue, che fanno parte del DNA umano, ma a quanto pare il nostro organismo è in grado di assorbirle come accade con il mercurio presente nei pesci.

A meno di particolari patologie allergiche o dermatiti, indossiamo vestiti contaminati per tutta la vita, ignari delle conseguenze le quali, secondo la scienza, saranno visibili tra 50 anni.

Centinaia di sostanze tossiche sono utilizzate nelle fasi di coltivazione delle piante da cui vengono estratte le fibre naturali, soprattutto se parliamo del cotone: una delle fibra naturale più utilizzate dall’industria tessile e dalle persone. Ancor più sostanze tossiche sono utilizzate nelle successive fasi di produzione: estrazione, filatura, tintura, lavaggi, stampe, etc.

Queste sostanze prima danneggiano irreparabilmente fauna e flora, poi entrano di prepotenza nella nostra vita quotidiana attraverso i prodotti che acquistiamo e di cui facciamo largo uso per vestirci.

Anche il modo in cui le persone eliminano gli indumenti che non si vuole più tenere in casa è cambiato: molti capi vengono gettati anziché donati.

Dal 1996 la quantità di indumenti acquistati nell'UE per persona è aumentata del 40% a seguito di un repentino calo dei prezzi. Questo ha comportato la riduzione del ciclo di vita dei prodotti tessili: i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili e ne smaltiscono circa 11 kg. Gli indumenti usati possono essere esportati al di fuori dell'UE, ma per lo più vengono inceneriti o portati in discarica (87%).

A livello mondiale, meno dell'1% degli indumenti viene riciclato come vestiario, in parte a causa di tecnologie inadeguate.

Si calcola che l'industria della moda sia responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, più del totale di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme.

Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell'UE nel 2017 hanno generato circa 654 kg di emissioni di Co2 a Persona!




Il Cotone è una scelta Sostenibile?

La risposta varia in relazione al tipo di Cotone utilizzato e a quali processi sono stati applicati durante la sua produzione.

Sicuramente è il tessuto naturale più utilizzato dall’industria tessile, ma questa pianta detiene il primato per il maggior utilizzo di sostanze tossiche durante la sua coltivazione.

Senza contare che, anche se sembrerà assurdo, ogni anno migliaia di persone perdono la vita a causa della coltivazione intensiva del cotone: questa pianta occupa gran parte dei terreni agricoli nei luoghi dove è possibile coltivarlo, molti di questi vengono “strappati” con la forza agli abitanti locali che non possono più coltivare i prodotti alimentari necessari alla sopravvivenza.

La maggior parte delle sostanze utilizzate creano danni ambientali nel momento stesso in cui vengono usate, attraverso l’assorbimento da parte del terreno e la successiva infiltrazione nelle falde acquifere: l‘inquinamento delle acque potabili causato dall’industria tessile è sicuramente una delle conseguenze più gravi per l’umanità.

Una parte di queste sostanze viene trattenuta dalle fibre tessili e vi resta per l’intera vita dell’indumento. In parte verranno assimilate dal nostro organismo attraverso il contatto diretto con la pelle, e in parte nuovamente disperse nell’ambiente a seguito dei vari lavaggi.

Nonostante la raccolta del cotone sia spesso automatizzata, l’industria tessile continua ad essere fortemente dipendente dalla manodopera a basso costo.

Il cotone Organico o Biologico, invece, viene coltivato con metodi e prodotti che hanno un basso impatto sull’ambiente. Per la produzione di cotone organico, vengono utilizzati sistemi di produzione biologici per fertilizzare il terreno, eliminato l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, tossici e persistenti nel cotone stesso e nell’ambiente.

La produzione di cotone organico viene certificata da organismi terzi che si occupano di verificare che i produttori utilizzino solo metodi e prodotti permessi nella produzione biologica.

 



Quali sono le Differenze tra il Cotone e il Cotone Organico?

 Di seguito troverai elencate le principali differenze che contraddistinguono il Cotone tradizionale da quello Organico (Biologico).

  1. Utilizzo d’Acqua: Per la produzione di articoli con il Cotone tradizionale vengono utilizzati all’incirca 2120 Litri di Acqua per Tonnellata, contro i 182 Litri impiegati per la produzione del Cotone Organico

  2. Utilizzo di Pesticidi: Si stima che il 16% degli insetticidi e il 7% dei pesticidi prodotti su scala globale siano utilizzati per la produzione di Cotone, causando molti danni sia all’ambiente che alle persone; per la produzione di Cotone Organico, invece, non sono impiegati ne insetticidi ne pesticidi durante il ciclo produttivo.

  3. Purezza del Cotone: A questa caratteristica infieriscono le tecniche di raccolta impiegate, difatti per la produzione del Cotone tradizionale sono impiegati spesso macchinari, rovinando le fibre del cotone; per la produzione organica si predilige la raccolta manuale, risultando un cotone finito di qualità e durevolezza maggiore. 

  4. Salute del Consumatore: Infine i prodotti ottenuti dal normale cotone possono essere contaminati dalle varie sostanze chimiche impiegate nella fase di irrigazione e produzione, cosa che non avviene per la produzione Biologica, rendendo i prodotti ottenuti Anallergici e Sicuri per la salute di chi li indossa o utilizza.

Conclusione:

Sad Movement è partito fin da subito ricercando e selezionando molti prodotti Organici o Ecologici, con l’Obbiettivo di raggiungere l’utilizzo di soli prodotti ottenuti attraverso una produzione Sostenibile, salvaguardando sia il Pianeta che gli individui lo abitano.
In questo articolo abbiamo voluto fare chiarezza sul settore Moda e abbigliamento, e non solo, cosi da rendere chiunque più consapevole nei propri acquisti futuri.
Il Pianeta ha bisogno di cambiamenti e Noi siamo qui a fornirli in modo diretto, schierati dalla parte giusta e renditi parte integrante della nostra grande causa!


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