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Ormai da troppo tempo lo sviluppo Industriale insieme ai vari metodi di produzione non sostenibili, stanno favorendo l’inquinamento del nostro Pianeta, con gravi ripercussioni sul nostro presente e sulle spalle delle generazioni a venire.
In questo articolo parleremo di un settore che ci tocca da vicino e nella quale stiamo contribuendo sostenendo una filiera Ecologica e Sostenibile.
Il Settore Tessile
La scienza inoltre non è ancora in grado di stabilire i danni causati dall’assimilazione, da parte dell’uomo, delle sostanze tossiche utilizzate da decenni nell’industria tessile. Sappiamo che circolano nel nostro sangue, che fanno parte del DNA umano, ma a quanto pare il nostro organismo è in grado di assorbirle come accade con il mercurio presente nei pesci.
A meno di particolari patologie allergiche o dermatiti, indossiamo vestiti contaminati per tutta la vita, ignari delle conseguenze le quali, secondo la scienza, saranno visibili tra 50 anni.
Centinaia di sostanze tossiche sono utilizzate nelle fasi di coltivazione delle piante da cui vengono estratte le fibre naturali, soprattutto se parliamo del cotone: una delle fibra naturale più utilizzate dall’industria tessile e dalle persone. Ancor più sostanze tossiche sono utilizzate nelle successive fasi di produzione: estrazione, filatura, tintura, lavaggi, stampe, etc.
Queste sostanze prima danneggiano irreparabilmente fauna e flora, poi entrano di prepotenza nella nostra vita quotidiana attraverso i prodotti che acquistiamo e di cui facciamo largo uso per vestirci.
Anche il modo in cui le persone eliminano gli indumenti che non si vuole più tenere in casa è cambiato: molti capi vengono gettati anziché donati.
Dal 1996 la quantità di indumenti acquistati nell'UE per persona è aumentata del 40% a seguito di un repentino calo dei prezzi. Questo ha comportato la riduzione del ciclo di vita dei prodotti tessili: i cittadini europei consumano ogni anno quasi 26 kg di prodotti tessili e ne smaltiscono circa 11 kg. Gli indumenti usati possono essere esportati al di fuori dell'UE, ma per lo più vengono inceneriti o portati in discarica (87%).
A livello mondiale, meno dell'1% degli indumenti viene riciclato come vestiario, in parte a causa di tecnologie inadeguate.
Si calcola che l'industria della moda sia responsabile del 10% delle emissioni globali di carbonio, più del totale di tutti i voli internazionali e del trasporto marittimo messi insieme.
Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente, gli acquisti di prodotti tessili nell'UE nel 2017 hanno generato circa 654 kg di emissioni di Co2 a Persona!
La risposta varia in relazione al tipo di Cotone utilizzato e a quali processi sono stati applicati durante la sua produzione.
Sicuramente è il tessuto naturale più utilizzato dall’industria tessile, ma questa pianta detiene il primato per il maggior utilizzo di sostanze tossiche durante la sua coltivazione.
Senza contare che, anche se sembrerà assurdo, ogni anno migliaia di persone perdono la vita a causa della coltivazione intensiva del cotone: questa pianta occupa gran parte dei terreni agricoli nei luoghi dove è possibile coltivarlo, molti di questi vengono “strappati” con la forza agli abitanti locali che non possono più coltivare i prodotti alimentari necessari alla sopravvivenza.
La maggior parte delle sostanze utilizzate creano danni ambientali nel momento stesso in cui vengono usate, attraverso l’assorbimento da parte del terreno e la successiva infiltrazione nelle falde acquifere: l‘inquinamento delle acque potabili causato dall’industria tessile è sicuramente una delle conseguenze più gravi per l’umanità.
Una parte di queste sostanze viene trattenuta dalle fibre tessili e vi resta per l’intera vita dell’indumento. In parte verranno assimilate dal nostro organismo attraverso il contatto diretto con la pelle, e in parte nuovamente disperse nell’ambiente a seguito dei vari lavaggi.
Nonostante la raccolta del cotone sia spesso automatizzata, l’industria tessile continua ad essere fortemente dipendente dalla manodopera a basso costo.
Il cotone Organico o Biologico, invece, viene coltivato con metodi e prodotti che hanno un basso impatto sull’ambiente. Per la produzione di cotone organico, vengono utilizzati sistemi di produzione biologici per fertilizzare il terreno, eliminato l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, tossici e persistenti nel cotone stesso e nell’ambiente.
La produzione di cotone organico viene certificata da organismi terzi che si occupano di verificare che i produttori utilizzino solo metodi e prodotti permessi nella produzione biologica.
Quali sono le Differenze tra il Cotone e il Cotone Organico?
Di seguito troverai elencate le principali differenze che contraddistinguono il Cotone tradizionale da quello Organico (Biologico).
Abbattiamo l’ignoranza e diffondiamo Insieme le giuste informazioni!
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